SINTOMI
DEI PARASSITI INTESTINALI

sintomi vermi intestinali nel cane e nel gatto

I vermi intestinali sono spesso “invisibili” proprio perché non danno luogo a una sintomatologia evidente e specifica. Alcuni sintomi sono il “campanello d’allarme” per consultare il proprio veterinario di fiducia. Tra i sintomi più comuni abbiamo:

  1. Diarrea e feci con muco
  2. Rallentamento della crescita
  3. Stanchezza e apatia
  4. Prurito e chicchi di riso nella zona perianale
  5. Feci con sangue e anemia
  6. Pancia gonfia e disturbi della crescita
  7. Alito con odore di aglio
  8. Tosse cronica e inappetenza

Tuttavia, la sintomatologia generata dalle parassitosi intestinali è spesso aspecifica. Questo significa che questi sintomi possono essere ascrivibili anche ad altri disturbi e fenomeni, come un’alimentazione errata o un virus intestinale o un disturbo gastro-enterico di altra natura. 

In questa pagina elenchiamo una serie di sintomi associabili alle parassitosi intestinali e alcuni aspetti a cui fare attenzione per riconoscere se si può trattare di vermi intestinali o meno.

SINTOMI

Diarrea e feci con muco

I nemici invisibili sono parassiti intestinali e, vermi o protozoi che siano, svolgono la loro azione patogena proprio a carico di questo delicato apparato, cioè l’intestino.

La loro presenza a livello del tubo gastro-enterico causa, spesso, un’alterazione della peristalsi intestinale, dei normali processi di riassorbimento dei nutrienti e della conseguente compattazione delle feci. Primo sintomo tra tutti è la comparsa di feci diarroiche.

Per alcuni di loro, come la giardia o i coccidi, oltre a delle deiezioni poco consistenti (quasi liquide) si ha la presenza di abbondate muco e talvolta tracce di sangue “rosso vivo” (ematochezia).

Il muco catarrale che viene eliminato con la defecazione rappresenta l’irritazione dell’ultimo tratto intestinale (del colon in particolare) che per difendersi dalla presenza di agenti patogeni, ne produce in abbondanza in modo da poter isolare il più possibile la sua mucosa e favorire l’eliminazione del materiale fecale.

Il sangue, se rosso vivo, deriva sempre dall’ultimo tratto intestinale e trae origine proprio dall’irritazione della mucosa stessa.

Gli anchilostomi, d’altro canto, hanno proprio un’azione ematofaga e si nutrono di sangue lesionando la parete interna dell’intestino. In questo caso, situandosi a livello del primo tratto intestinale, avremo la cosiddetta melena: presenza di sangue nerastro perché parzialmente digerito.

Comune a tutti i parassiti è, indiscutibilmente, l’azione privativa e sottrattiva che esercitano sul soggetto parassitato, e in particolar modo sul cucciolo.

Rallentamento della crescita (nei cuccioli)

La crescita rallentata è una condizione tipica dei cuccioli infettati dai vermi intestinali, in particolare gli ascaridi. Questi parassiti intestinali vengono trasmessi già dalla madre ai piccoli quando si trovano nell’utero e in seguito con l’allattamento.

All’interno di un intestino ancora non in grado di “autodifendersi” perché non maturo e completamente sviluppato, gli ascaridi proliferano in gran numero sottraendo al soggetto tutti quei nutrienti che contribuirebbero a un armonioso e corretto accrescimento.

Lentezza nel prendere peso, pelo opaco e forforoso, disidratazione, apatia, addome a forma di botte e alito con odore di aglio, sono tutti sintomi legati alla presenza di parassiti intestinali.

Stanchezza e apatia

Le parassitosi intestinali stancano, perché sottraggono letteralmente le forze. La maggior parte di loro compete, con il soggetto parassitato, nell’assorbimento delle sostanze nutritive, sottraendone una buona quantità al loro ospite (come fanno  per esempio gli ascaridi).

Altri, come gli anchilostomi, sono ematofagi e si nutrono di sangue a discapito del cane o del gatto che li ospita. Sono come dei piccoli vampiri che traggono energia in questo modo. Ecco che stanchezza, debolezza e apatia sono sintomi tipici di una infezione parassitaria. Inoltre è possibile constatare malessere addominale associato a coliche e spasmi.

Anche nel caso degli strongili polmonari, il gatto che dovesse ospitare questo parassita, soffre di spossatezza, inappetenza e abbattimento, accompagnati da tosse cronica e ascessi polmonari, altamente debilitanti.

Prurito e "chicchi di riso" nella zona perineale

Spesso viene sottovalutata l’importanza della presenza delle pulci e della loro correlazione alla teniasi (infezione da tenia).

Il Dipylidium caninum (tenia cucumerina) ha un corpo suddiviso in tanti piccoli segmenti articolati tra di loro, chiamati proglottidi. Una volta matura, la proglottide terminale che contiene circa 20 uova al suo interno, si stacca dal corpo del verme adulto per essere eliminata per via anale, anche senza feci.

Si può osservare la presenza di strutture bianche a forma di “chicchi di riso” nelle feci o attaccate al pelo della zona perianale: sono proprio queste proglottidi della tenia. L’eliminazione delle proglottidi senza feci causa nel cane e nel gatto un prurito intenso a livello della zona interessata, che può destare il forte sospetto, nei proprietari, che ci sia qualcosa che non vada.

 

Attenzione! Le pulci sono ghiotte di proglottidi; durante le normali pratiche di pulizia del mantello e della zona ano-genitale, il cane e il gatto possono ingurgitare accidentalmente le pulci presenti sul loro pelo che, a loro volta, possono ospitare la forma immatura della tenia all’interno del loro corpo. In questo modo il ciclo della tenia si perpetua grazie a questi parassiti esterni che fungono da “carrier” e permettono alla tenia stessa di raggiugere l’apparato gastroenterico del cane o del gatto senza troppi sforzi. Diventa, quindi, fondamentale trattare sia le pulci che la parassitosi intestinale per interrompere questa modalità combinata di trasmissione.

Feci con sangue e anemia

L’espulsione di feci con sangue può essere un sintomo collegato alla presenza di parassiti intestinali ematofagi. Sono principalmente i tricuridi (vermi a frusta) solo nel cane e anchilostomi (vermi a uncino) sia nel cane che nel gatto. Questi vermi si insediano all’interno dell’intestino e lesionano la mucosa intestinale. Da qui la presenza di sangue vivo (non digerito) nelle feci e la conseguente anemia, che nelle forme più gravi può essere purtroppo letale per l’animale domestico.

Pancia gonfia e disturbi della crescita

Nei cuccioli e nei gatti la presenza di vermi intestinali è accompagnata da una sintomatologia chiamata “addome a botte”. La presenza dei parassiti intestinali, principalmente ascaridi, può essere massiva se non fronteggiata tempestivamente (ogni ascaride può produrre fino a 200.000 uova al giorno).

La presenza di vermi in cuccioli e gattini può essere spesso riconducibile a un contagio da parte della madre durante la gravidanza (nei cani) o l’allattamento (in cuccioli e gattini). L’infezione dei giovani quattro zampe porta a un rallentamento della crescita dovuto alla sottrazione dei nutrienti utili al cucciolo o al gattino da parte dei parassiti. Si tratta di individui giovani e con poche difese immunitarie, quindi vanno trattati immediatamente, portandoli dal Medico Veterinario.

Alito agliaceo

Un alito che ha l’odore dell’aglio può essere un indicatore della presenza di parassiti intestinali. Molti veterinari usano l’olfatto per indagare la presenza di parassiti intestinali attraverso questo semplice indicatore.

Tosse cronica e inappetenza

Una tosse persistente nel tuo gatto può essere un sintomo collegato all’infezione da strongili polmonari. Questo parassita è specifico dei felini, in particolare quelli che hanno accesso all’esterno, dove possono cacciare e predare piccoli mammiferi o uccelli, vettori di questo parassita.

I sintomi degli strongili polmonari, oltre alla tosse persistente (non curabile attraverso cure antibiotiche), possono essere scolo nasale e conseguente inappetenza: l’appetito del gatto è strettamente legato all’olfatto.

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