A cura del Medico Veterinario Dr. Giuseppe Faranda @drbepsvet
Tra i parassiti che possono infettare sia cane che gatto ci sono i vermi polmonari, che possono provocare una malattia conosciuta come strongilosi polmonare .
Tra i metodi di infestazione, l’abitudine dei gatti a cacciare piccoli vertebrati (uccellini e piccoli rettili, mammiferi) e invertebrati come le lumache, è un comportamento a rischio per questa parassitosi.
Come vi dicevamo tempo fa, la caccia rimane uno dei principali comportamenti a rischio dei nostri felini.
Come i nostri amici a quattro zampe possono contrarre questi parassiti e chi è il soggetto intermedio che può rappresentare il principale protagonista del contagio? Ma…le lumache (e le chiocciole)!
La vera protagonista di questo articolo è, infatti, la lumaca. Ghiotta di erba, questo gasteropode può ingerire, insieme al suo normale pasto vegetariano, delle piccole larve di strongili presenti nelle feci di cani o gatti infestati, che al suo interno si sviluppano fino a raggiungere lo stadio infestante (L3)
Diversamente da quanto si pensi, la strongilosi polmonare non è una parassitosi esclusiva del gatto anche se statisticamente più presente in questa specie – diciamo che cacciano un po’ di più!
Come si infesta il gatto?
Le lumache sono ospiti intermedi degli strongili, il cui vero obiettivo è infettare quelli che saranno invece gli ospiti definitivi: i cani e i gatti.
Che cosa sono gli strongili polmonari
Gli strongili polmonari sono nematodi (vermi tondi); infestano l’apparato respiratorio dei nostri cani e gatti, e in particolar modo il parenchima polmonare, anche se le larve risalgono tutto l’albero respiratorio e vengono poi deglutite, terminando nelle feci dell’animale infetto (e quindi nell’ambiente esterno).
Qui “costruiscono il loro nido”, formando dei noduli che talvolta possono trasformarsi in granulomi. Le larve che schiudono dalle uova risalgono fino in trachea dove, grazie a dei colpi di tosse, arrivano in laringe e faringe ed in seguito deglutite per poter arrivare a livello gastroenterico ed essere eliminate con le feci.
Diffusione e contagio degli strongili polmonari nei gatti e nei cani
A differenza degli altri vermi, gli strongili polmonari non colonizzano l’intestino, ma vengono eliminati (nella loro forma larvale) tal quali, tramite le feci.
Quale ragione spinge dei parassiti polmonari a ‘viaggiare’ fino ad un altro apparato non di loro gradimento?
La motivazione è una sola: da qui, le larve possono diffondersi nell’ambiente tramite le deiezioni, in modo da poter infestare più soggetti possibili e garantire una sopravvivenza alla loro specie.
La larva nelle feci non è difatti la vera forma infestante degli strongili, ma solo il primo stadio.
Per diventare infestante, ha bisogno di completare un ciclo di maturazione (in adeguate condizioni di temperatura) all’interno del corpo di alcuni ospiti intermedi.
Sono proprio le lumache le protagoniste di questo passaggio, insieme ai piccoli vertebrati solitamente cacciati dai gatti, cioè rane, uccelli e piccoli mammiferi, che sono chiamati ospiti paratenici (in cui non c’è una progressione di sviluppo del parassita) e che ingeriscono la lumaca infestata.
Una volta che i nostri amici a quattro zampe ingeriscono uno di questi ospiti, le larve penetrano la mucosa gastroenterica entrando in circolo. In questo modo arrivano fino al cuore che le spingerà nei polmoni, dove matureranno e si stabiliranno per ripetere il loro ciclo riproduttivo.
Quali sono i gatti e i cani maggiormente esposti?
Questa parassitosi, per ovvi motivi, è tipica di quei gatti o cani che sono liberi di uscire e cacciare sul territorio. I soggetti che non sono mai venuti a contatto con il parassita sono, inoltre, più sensibili all’infestazione parassitaria.
I sintomi della strongilosi polmonare
Questa malattia ha una forte ripercussione a livello respiratorio, che varia a seconda del tipo di strongilo che infesta l’animale e a seconda che questi sia cane o gatto (ed è più grave nei giovani) . Il sintomo più comune è la tosse cronica e resistente alle terapie antibiotiche, che si aggrava con l’esercizio fisico e lo stress. Associate a quest’ultima, possiamo avere tachipnea e dispnea (respiro accelerato e irregolare); la situazione peggiora se si instaurano sovrainfezioni batteriche o virali, e possono portare l’animale ad essere inappetente, senza voglia di muoversi e all’anoressia e disidratazione.
Si registrano sintomi molto più gravi in soggetti deboli e immunodepressi o con una carica infestante molto alta.
Spesso e per fortuna, l’infestazione da strongili e la sua manifestazione seguono un andamento cronico.
Come capire se il mio gatto è stato infestato dagli strongili polmonari
Sarà la tosse a destare il sospetto di un’infestazione da vermi polmonari.
Tramite una radiografia toracica si potranno evidenziare alterazioni a livello del tessuto polmonare ma, la vera e propria diagnosi può essere confermata soltanto evidenziando la presenza dei parassiti.
Purtroppo, l’eliminazione delle larve non avviene in maniera costante nelle feci e per questo motivo viene effettuato un esame delle feci molto particolare, chiamato di Baermann, che prevede la raccolta di più campioni, in diversi giorni.
Talvolta, le larve vengono anche visualizzate nel lavaggio bronco-alveolare (BAL) nel caso venga effettuato come tecnica diagnostica (non usuale e molto invasivo).
Nel cane esistono anche dei test su sangue che possono confermare la positività alla parassitosi.
Cura della strongilosi polmonare
Spesso per il suo andamento cronico e autolimitante, la sintomatologia respiratoria non viene attribuita agli strongili e la terapia sintomatica può essere risolutiva.
In casi di massiva infestazione parassitaria, invece, è necessario ricorrere ad una terapia antielmintica (che elimini i vermi responsabili). Nel gatto si ricorre a comodissime soluzioni spot on, mentre, per il cane si utilizzano può essere uno spot on specifico o un prodotto per bocca.
La prevenzione è la miglior cura
Cosa c’è da apprendere da quanto detto, dunque? I parassiti interni del cane e del gatto non hanno solo una localizzazione intestinale, e, di conseguenza, la sintomatologia della strongilosi polmonare non è legata solo a diarrea, inappetenza, vomito e addome dolente.
Sottovalutare sintomi respiratori come la tosse non è mai corretto, a maggior ragione se si ha il sospetto che possano esserci dei nemici invisibili a scatenarli.
Il dialogo con il vostro Vet e qualche semplice indagine diagnostica non possono che aiutarvi a escludere l’eventualità che il vostro cane o il vostro gatto siano affetti dagli strongili polmonari.