Scopri di più

Cane
Perché raccogliere la cacca del proprio cane è importante

La raccolta delle feci del cane: il primo atto di prevenzione contro i vermi intestinali

A cura di Valentina Maggio
Educatrice Cinofila FISC e CSEN

In città, passeggiando insieme al nostro amico a quattro zampe, ci capita spesso di trovare sui marciapiedi o nel prato i bisogni solidi non raccolti. Abbandonare le deiezioni del proprio cane sul suolo pubblico è scorretto non solo da un punto di vista di igiene e rispetto degli spazi pubblici, e di conseguenza anche del prossimo, ma è anche un obbligo di legge per tutti i proprietari o per chiunque conduca temporaneamente un cane in un’area pubblica.


Cosa dice la legge sulla raccolta delle feci?

In Italia, la raccolta delle deiezioni è regolata da un obbligo di legge sancito da un’apposita Ordinanza Ministeriale [1]; inoltre, ciascuna città può imporre la raccolta obbligatoria delle deiezioni attraverso regolamenti municipali dettagliati.

In via generale, il proprietario o detentore di un animale domestico deve assumersi la responsabilità delle azioni del proprio amico a quattro zampe. La legge stabilisce l’obbligo di raccogliere i bisogni fisiologici che i propri animali depositano sul suolo urbano, nei parchi e giardini o all’interno dei luoghi aperti al pubblico (come ad esempio i condomini), i locali pubblici o sui mezzi di trasporto. Il dovere vige anche nelle aree di sgambatura dedicate ai cani. Il proprietario, quindi, è tenuto a pulire laddove il proprio animale ha sporcato. Bisogna sempre portarsi dietro il kit di igiene del cane che comprende il sacchettino o la paletta per raccogliere le feci. 

Chi non adempie al proprio dovere di raccolta delle deiezioni del proprio cane, può essere ritenuto colpevole di un reato penale [2] che lo assimila all’imbrattamento e rischia sanzioni pecuniarie che variano dai 300€ ai 3000€ in base all’importanza dell’oggetto imbrattato, e possono prevedere anche la reclusione, se gli oggetti imbrattati sono beni immobili appartenenti a siti archeologici, storici o artistici di importanza nazionale o sotto la tutela delle Belle Arti. 


La raccolta delle feci è fondamentale per la prevenzione sanitaria

La raccolta delle deiezioni canine, oltre ad essere, come abbiamo visto, un obbligo e un dovere civico di legge, è anche un comportamento incivile ed è necessario fare informazione e prevenzione a livello sanitario. Difatti le deiezioni canine abbandonate nel terreno, oltre ad emanare cattivo odore e attirare mosche e altre tipologie di insetti, possono rappresentare un pericolo per la salute, sia nei confronti degli uomini che degli altri animali. Sono molteplici le malattie che possono essere trasmesse ad altri animali e all’uomo attraverso le feci . Gli agenti atmosferici sono in grado di modificare l’aspetto e la consistenza delle feci non raccolte, creando così delle particelle volatili che si disperdono nell’ambiente e possono contaminare l’aria e, soprattutto, l’acqua dove gli animali possono andare poi a dissetarsi o a nuotare. Inoltre, le feci in avanzato stato di decomposizione sono comunque pericolose perché possono attirare altri animali, come ratti e topi, anch’essi portatori di alcune malattie trasmissibili all’uomo. 


Le feci: veicolo di numerosi vermi intestinali

Le feci possono essere un veicolo di numerose malattie. Tra le varie zoonosi parassitarie che possono essere trasmesse dalle feci dei nostri amici a quattro zampe, quelle sostenute da elminti intestinali e dai protozoi, rivestono un ruolo molto importante. Gli elminti, come ad esempio i trichiuridi, gli anchilostomi e i cestodi, ma anche alcuni protozoi, vivono nel tratto gastro-intestinale del cane. Gli elementi immaturi di questi vermi (uova, larve, oocisti) possono venire eliminati con le feci nell’ambiente e quindi diventano disponibili per essere accolti da un nuovo ospite, infestandolo.

Queste parassitosi sono molto pericolose e, in alcuni casi, possono essere trasmesse dal cane all’uomo e mettere a rischio anche la sua salute: si parla appunto di zoonosi. È quindi molto importante non lasciare gli escrementi depositati sul terreno onde evitare che questi parassiti vengano poi in contatto con l’uomo, soprattutto bambini, anziani e soggetti immunodepressi.


Vermi intestinali del cane: quali sono?

vermi intestinali, alla base di queste parassitosi, possono sopravvivere nell’ambiente, in alcuni casi, anche per anni, in attesa di infestare un nuovo ospite, rappresentando un rischio per l’ambiente e per chi lo frequenta. In alcuni casi, possono essere portati a casa attraverso le suole delle scarpe accidentalmente contaminate durante la passeggiata.

Le malattie parassitarie più facilmente trasmissibili ad altri animali sono:

  • Nematodi (vermi tondi): ascaridi, anchilostomi, trichiuridi
  • Cestodi (vermi piatti): echinococco, tenie
  • Protozoi: neospore, giardiasi

Gli ascaridi sono dei parassiti molto comuni negli animali domestici, soprattutto nei cuccioli. Le uova restano vitali nell’ambiente per circa 2 anni. Possono provocare, se ingerite, sindromi oculari e viscerali, ossia dolori e irritazioni

Gli anchilostomi sono vermi tondi che possono infestare il cane, ma anche l’uomo. Questi parassiti vivono nell’intestino del cane e si attaccano alle pareti dell’organo per nutrirsi del sangue dell’ospite. All’interno dell’intestino, questo parassita, si riproduce con uova che, se non rimosse attraverso le feci, si trasformano in larve. Spesso sono presenti nell’intestino del cane e si possono riattivare a seguito di un evento stressante, come la gravidanza nella femmina. I sintomi più comuni dell’infestazione di questi vermi sono: anemia, diarrea, sangue nelle feci, tosse e scolo nasale, febbre e segni di polmonite. Se il cucciolo è molto piccolo e i parassiti sono davvero numerosi, possono sopravvenire shock e morte.

A differenza di altri parassiti intestinali nel cane, i trichiuridi (vermi a frusta) non attaccano l’essere umano e l’infestazione avviene attraverso l’ingestione delle uova da parte dell’animale. Spesso asintomatici, in alcuni casi possono causare dimagrimento, diarrea (a volte emorragica), anemia.

La neosporosi, ad esempio, è un’infezione da protozoi parassiti che colpisce i cani e altri carnivori come ospiti finali e può riguardare altre specie come ospiti intermedi. È una patologia che può degenerare e divenire persino fatale. Può colpire maggiormente i cuccioli. I sintomi tipici sono una paralisi progressiva delle zampe posteriori, disturbi della coordinazione, tremiti, febbre, difficoltà di respirazione e diarrea.

La giardia, invece, è un protozoo flagellato che quando ingerito si stabilisce nell’intestino del cane. Quando viene espulsa, attraverso le feci, può contaminare ambiente, cibo e acqua e quindi diffondersi ad altri animali. Il sintomo più comune di questo parassita intestinale è la diarrea, spesso acuta e cronica. 


Come raccogliere le feci del cane in modo sicuro?

Per molti proprietari la raccolta delle deiezioni non è un compito piacevole, ma abbiamo visto che è un gesto molto importante per mantenere in buone condizioni l’ambiente ed evitare pericolose contaminazioni

Per raccogliere le feci in modo corretto e sicuro, bisogna acquistare sacchetti specifici per la raccolta degli escrementidegli animali. In commercio ne esistono di diverse tipologie e alcuni sono dotati di lacci o manici per una chiusura più rapida ed immediata. Per un maggiore rispetto dell’ambiente, possiamo optare per i sacchetti biodegradabili piuttosto che quelli in plastica. Possiamo utilizzare un guanto per avere un ulteriore protezione o utilizzare il sacchetto come una sorta di guanto per raccogliere le feci oppure, per i più schizzinosi, è possibile utilizzare una pinza apposita che aiuta nella raccolta. È importante sapere dove e come smaltire le feci del proprio animale. Infatti, non tutti i comuni hanno gli stessi regolamenti sullo smaltimento. Le aree pubbliche, solitamente frequentate dai cani, sono dotate di appositi cestini utilizzati per la raccolta delle feci.

  • [1] Ministero della salute, ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani del 6 agosto 2013.
  • [2] Art. 639 cod. pen.

drontal