A cura del Medico Veterinario Dr. Giuseppe Faranda @drbepsvet
Introduzione
Per inappetenza (o anoressia) nel cane o nel gatto s’intende una condizione che porta l’animale ad una mancata assunzione di cibo, o per mancanza di fame o per impossibilità nel mangiare. L’inappetenza può assumere importanze diverse a seconda delle condizioni, dello stato di salute del soggetto e da quanto tempo si perpetua.
Quando preoccuparsi se il nostro cane o il nostro gatto non mangiano e si dimostrano inappetenti?
Cause di natura comportamentale/psicologica, o semplice questione di gusti
Partiamo dal presupposto che anche i nostri amici a quattro zampe hanno un gusto e non sempre quello che diamo loro da mangiare è gradito. Possono stufarsi anche loro, possono decidere di saltare qualche pasto per noia, assenza di fame o “ribellione” alle crocchette che gli proponete come pappa. Capita a tutti, no? Se succede sporadicamente e senza nessun tipo di ripercussione, è anche possibile passare oltre, magari cercando di cambiare la tipologia di crocchette o “arricchendo” la pappa con qualche leccornia (attenzione però ai cibi che i cani non possono mangiare) Insomma, in fondo siamo bravi a conoscere il nostro amico a quattro zampe con cui condividiamo il quotidiano… quindi, sicuramente saprete riconoscere senza troppi problemi una situazione di questo tipo.
Cause di natura intestinale
Esistono però ben altre situazioni che devono far suonare il campanello di allarme e per le quali sarebbe opportuno portarlo dal vostro veterinario per degli accertamenti. Come avrete intuito, la componente psicologica così come la “noiosa routine” possono essere una delle cause all’inappetenza del cane, ma anche problemi organici relativi all’apparato digerente (e non solo), possono essere delle cause importanti da valutare con attenzione.
Vediamone alcune delle principali.
1) Parassiti intestinali
Se il cane è inappetente potrebbero essere i parassiti intestinali una delle cause del disturbo. Il disagio gastro-enterico, provocato dalla loro azione sottrattiva e meccanica, non aiuta e non invoglia di certo il soggetto a cibarsi con entusiasmo. Spesso, anche per debolezza generale, il cane o il gatto infestato non consumano la normale razione di cibo e talvolta non si avvicinano nemmeno alla ciotola.
I cuccioli, gli anziani e i soggetti con difese immunitarie più deboli sono quelli maggiormente colpiti. Ovviamente, i nostri nemici invisibili causeranno altri sintomi che vi faranno preoccupare e vi condurranno dal vostro medico veterinario. Diarrea, feci mucose, ematochezia (sangue nelle feci), pancia gonfia, coliche addominali, disidratazione (pelo più “spento”, debolezza generale) e altre manifestazioni accompagnano l’inappetenza in caso di infestazione da vermi intestinali.
Un semplice esame delle feci e una visita accurata dal veterinario possono scovare la causa del problema in modo da poter somministrare la corretta terapia anti-elmintica. Giardia e coccidi sono un po’ più difficili da trattare, ma anche per loro esiste un trattamento efficace a debellare il problema.
2) Problemi legati all’apparato gastro-enterico.
Partiamo dalla cavità orale, per poi arrivare a percorrere tutto il tratto in oggetto.
Spesso stomatiti, gengiviti, problemi dentali, dolori articolari (si, anche qui abbiamo un’articolazione, quella della mandibola) e muscolari; ulcere (soprattutto nei gatti con problemi renali o virali come FIV e FeLV), infiammazioni del cavo orale (anche di natura respiratoria) e talvolta corpi estranei incastrati (bastoncini o fili o taglienti), possono causare inappetenza per difficoltà di prensione, masticazione, deglutizione e dolore. Approfondendo il discorso legato alla loro dentatura, una corretta prevenzione, mantenendo delle buone condizioni igieniche dentali, li aiuta moltissimo. Spesso, l’accumulo di tartaro, denti spezzati con punte fastidiose, o la loro assenza, non aiutano nel primissimo step dell’alimentazione, cioè la masticazione.
Scendendo lungo l’apparato, esistono i problemi gastrici primari. Qui si potrebbe aprire un lungo discorso. Pensiamo un po’ a noi: tutte le problematiche legate al nostro stomaco non ci invogliano a mangiare. Ecco che ulcere, problemi di acidità o reflusso, fino a problematiche ben più gravi, come quelle tumorali, impediscono l’assunzione di cibo.
Anche scendendo verso il primo tratto enterico possiamo avere condizioni che impediscono il nostro amico a quattro zampe di alimentarsi correttamente. Le enteriti, i problemi di mal digestione, il dolore ed il disagio provocati da un mal funzionamento del tubo digerente (come per esempio parassiti, masse, corpi estranei, eccessivo meteorismo e coliche) si ripercuotono sulla scarsa voglia di nutrirsi.
Come spiego sempre in sala visita: quando non ci sentiamo bene a livello del nostro apparato digerente, un po’ per protezione e forse per paura di star ancora più male, rinunciamo ad alimentarci come d’abitudine. Lo stesso vale per loro.
Un piccolo excursus lo meritano gli altri organi che intervengono nel processo digestivo. Un’ipersalivazione o un sialocele o una ranula, partendo dalle ghiandole salivari; pancreatiti o insufficienze pancreatiche, per quanto riguarda il pancreas; fino ad arrivare ai problemi epatici, possono essere cause di inappetenza e anoressia. In linea generale, tutto quello che succede a livello addominale che provoca schiacciamento degli organi interessati (come masse esterne che ingrandendo prendono spazio sottraendolo all’intestino e allo stomaco) o dolore che immobilizza tutto l’animale, compreso l’intestino… rientrano in quelle casistiche nelle quali l’interessato penserebbe “meglio che non mangio altrimenti peggioro tutto”.
Questi appena descritti sono tutti casi in cui risulta fondamentale l’intervento del medico veterinario per cercare di trovare la soluzione più corretta.
Altre possibili cause di inappetenza nel cane
Esiste altro?
Certo che si! Altre possibili cause di inappetenza in cane e gatto possono essere:
- Problemi di olfatto: come ben sapete, i nostri cani e i nostri gatti sono fortissimi nel sentire gli odori. La fragranza del cibo che si presenta nel loro piatto è fondamentale (soprattutto per i gatti) per invogliarli a mangiare. Raffreddori, come quello della rinotracheite felina, che rendono il soggetto quasi anosmico, spesso impediscono una corretta alimentazione.
- Problemi neurologici: dalla prensione alla masticazione alla digestione, il nostro sistema nervoso è protagonista. Se non funziona correttamente in uno di questi step, la catena diventa meno performante o addirittura non funziona del tutto.
- Nausea: la metto in questo elenco perché la sensazione di vomito non è sempre dipendente dallo stomaco ma, la maggior parte delle volte, dal centro di controllo del vomito che si trova a livello encefalico (chiamato CRTZ). Masse craniali che comprimono questa zona, provarono forte nausea ed emesi.
- Problemi renali: l’uremia causa forti irritazioni della mucose, comprese quelle orali, generando ulcere dolorose. Oltre alla componente meccanica, l’inappetenza è data dalla gravità stessa del problema.
- Dolore: il dolore immobilizza i nostri animali facendo si che il cibo diventi l’ultimo dei loro problemi.
- Patologie endocrine: nel loro decorso e nella loro difficoltà ad essere controllate, possono generare momenti di polifagia seguiti o alternati da momenti di anoressia.
- Patologie ematiche debilitanti come l’anemia.
E molto altro… È quasi impossibile stilare una lista completa ed esaustiva e per questo motivo mi sono soffermato sulle cause più comuni nella mia pratica clinica.
Quando preoccuparsi dell’inappetenza di cane e gatto?
In generale, tutte le patologie gravi e debilitanti portano ad anoressia. Il punto è sempre lo stesso: se non si tratta di fenomeni isolati e innocui, il paziente deve essere visitato accuratamente dal suo veterinario. Spesso sarà necessario effettuare degli esami collaterali, dalla radiografia/ecografia agli esami del sangue, delle feci e delle urine. Alcuni problemi si risolveranno in poco tempo, altri potrebbero rimanere a vita, altri ancora saranno di difficile quadratura.
Ma quando dobbiamo iniziare a preoccuparci se il nostro cane o il nostro gatto manifestano inappetenza? Innanzitutto, bisognerà monitorare il loro stato di salute! Il cane, in generale, ha una tolleranza maggiore (per natura) al digiuno; il gatto, invece, dopo il terzo giorno consecutivo senza toccare cibo, può iniziare a mettere in atto dei meccanismi di compensazione pericolosi per la sua salute. In linea generale, il consiglio è quello di controllare sempre il controllabile, evitando che cane e gatto mangino cose non idonee per la loro alimentazione, non ingeriscano corpi estranei, siano sempre protetti contro le parassitosi e cosi via…
Ricordatevi, infine, che ogni caso rimane a sé stante e necessiterà di un approfondito dialogo con il vostro medico veterinario. Non adottate il “fai da te”: per la salute intestinale del tuo amato amico a quattro zampe, meglio rivolgersi ad un esperto!