Filaria del cane: sintomi e come prevenirla

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A cura del Medico Veterinario
Dr. Giuseppe Faranda
@drbepsvet

La filariosi del cane è una malattia causata dalla filaria (Dirofilaria immitis), un verme cardio-polmonare così chiamato per la sua forma allungata e molto sottile, che ricorda appunto un filo. I cani, e più raramente i gatti, sono gli ospiti finali di questo parassita, mentre le zanzare, che trasmettono agli animali domestici questo parassita, sono gli ospiti intermedi.

La filariosi rappresenta una patologia grave e fondamentale da prevenire, in quanto, se presa, può portare anche alla morte del cane. Ecco perché nei confronti della filaria è importante agire di prevenzione, facendo un’adeguata profilassi periodica, ossia una terapia anti-filaria tramite iniezione o pastiglie.

Che cosa è la filaria

La filaria è un verme cardio-polmonare che può arrivare a misurare fino a 30 cm. Le filarie si annidano, una volta adulte, nella parte destra del cuore e dei tronchi polmonari dei nostri cani, i principali vasi cardiaci che portano il sangue nei polmoni, per la sua ossigenazione.

Le femmine delle filarie, dopo l’accoppiamento, non depongono le uova, ma fanno nascere delle microfilarie (microscopici vermi), che vengono immesse nel torrente circolatorio. Proprio da loro parte il ciclo parassitario che parte dalle zanzare (che succhiano il sangue dalla pelle dei cani e non solo) per concludersi in quei soggetti che verranno poi infestati ex novo dopo il morso della zanzara.

Trasmissione e contagio della filaria

La filaria è portata al cane dalla zanzara. La puntura della zanzara, oltre ad essere tremendamente fastidiosa, può permettere il passaggio di sangue, contenente il parassita in questione: la filaria entra così all’interno del corpo dei nostri cani e (più raramente) dei nostri gatti.

Le filarie sono parassiti che necessitano del passaggio obbligato nel loro vettore (la zanzara), affinché possano maturare ed esplicare la loro azione patogena sull’ospite definitivo (cioè il cane). L’insetto ematofago, cioè la zanzara, nutrendosi su un cane che presenta già questo parassita, assume, col pasto di sangue, le microfilarie. Quest’ultime, all’interno del corpo della zanzara, a determinate condizioni di temperatura (16 gradi centigradi), quelle tipiche della primavera inoltrata, maturano in circa un mesetto.

Una volta pronte ad infestare un nuovo soggetto, verranno letteralmente “rigurgitate” nel corpo dell’ospite definitivo durante il morso della fastidiosa zanzara. Iniettate nella cute, le larve migreranno fino ad arrivare ai capillari sottocutanei, che le immetteranno nel grande circolo sanguigno. Saranno necessari circa 6 mesi, affinché possano crescere e trasformarsi in filarie adulte, che si localizzeranno nelle sedi cardio polmonari.

La filariosi è una zoonosi minore di cui l’uomo è un ospite accidentale, ma non sono riportate gravi complicazioni.

I sintomi della filaria

I sintomi della filariosi non si notano subito. Devono trascorrere circa 5-7 mesi dall’infezione delle microfilarie nel cane per manifestare i primi segnali. I sintomi più frequenti della filariosi-cardiopolmonare sono:

  • Tosse e problemi respiratori (dispnea)
  • Tachicardia (ritmo cardiaco accelerato)
  • Tacnipnea (aumento degli atti respiratori, accompagnati da affanno)
  • Debolezza e stanchezza, cane non propenso a fare attività
  • Addome ingrossato

A questi sintomi possono associarsi una mancanza di appetito e una perdita di peso del cane. Visto che tutti questi sintomi sono comunque associabili anche ad altre patologie, è sempre bene rivolgersi ad un medico veterinario per la corretta diagnosi.

Spiegati il ciclo di vita della filaria e i sintomi della filariosi, andiamo ora a vedere le problematiche principali causate da questa patologia.

Di seguito un elenco dei possibili quadri clinici che possono verificarsi:

SINDROME CARDIO POLMONARE.

Il cane inizierà a manifestare difficoltà respiratorie, riluttanza al movimento, tosse ed eventualmente anche con sangue (emottisi)

SINDROME DELL’INSUFFICIENZA CARDIACA.

Oltre a quanto elencato prima, inizieranno a formarsi dei versamenti toracici e addominali (l’addome del cane inizia ad assumere una forma a “botte”), dimagrimento e astenia. Reni e fegato sono sempre più affaticati fino a cedere.

SINDROME DELLA VENA CAVA.

E’ una forma acuta a causa della formazione di un vero e proprio tappo che ostacola il flusso sanguigno. Spesso, in questo caso, è necessario un vero e proprio intervento chirurgico per estrarre il gomitolo di vermi e ristabilire il corretto circolo.

I problemi di salute che riguardano cuore e polmoni sono sempre gravi. Il loro aggravamento dipende sempre dalle condizioni di salute del soggetto, dal numero di filarie presenti e dalla cronicità del problema.

PROBLEMI INFIAMMATORI

Le filarie adulte, oltre a tutte queste problematiche dovute alla loro azione meccanica, causano anche gravi problemi infiammatori. Nuotando all’interno del cuore esplicano un’azione di frusta contro le pareti cardiache e dei vasi infiammandole e creando danni tissutali.

Filaria del cane: cosa succede nel cuore?

Le filarie adulte espletano un’azione di tipo privativa, in quanto si nutrono di plasma sanguigno, ma creano, soprattutto, problemi legati alla loro presenza in sede cardiaca. Il loro accumulo costituisce un grave ostacolo al normale funzionamento del cuore, alla sua fisiologica emodinamica. Immaginate quanto una matassa di vermi bianco lucenti, in una delle camere cardiache, possa rallentare il flusso sanguigno.

La localizzazione delle microfilarie costituisce una resistenza vera e propria al passaggio di sangue, obbligando il muscolo cardiaco a compensare la difficoltà riscontrata nello svolgere il suo lavoro. In questo modo si avrà un ingrossamento del cuore destro che diventa ipertrofico e che, in seguito, porterà a una vera e propria insufficienza cardiaca perché tenderà a dilatarsi. Clinicamente, il veterinario potrà sentire un soffio cardiaco e i classici sintomi di una patologia cardiaca.

La filaria può essere asintomatica?

Esistono casi di filariosi cardio-polmonare asintomatici, nei quali viene riscontrata la positività alla patologia con test di screening che si effettuano tranquillamente in ambulatorio, tramite l’utilizzo di test rapidi (tipo Elisa) o al microscopio su campioni di sangue.

Prevenzione contro la filaria: cosa sapere

Quando si parla di filaria è di vitale importanza, ricorrere ad una completa e corretta prevenzione. Esistono infatti dei farmaci (e non, come erroneamente considerati, dei vaccini) che andrebbero somministrati almeno da marzo a novembre e che hanno funzione retroattiva, andando ad inibire il ciclo di vita dei parassiti eventualmente presenti nel circolo sanguigno.

Oltre a questi farmaci anti-filaria, che vanno necessariamente somministrati, possiamo andare a proteggere il cane in altri modi. Vediamo come.

1)  Antiparassitari repellenti (collari, spot-on, spray)?

In primis dovremmo evitare che le zanzare possano nutrirsi del sangue dei nostri cani. Per fare questo è necessario ricorrere ad un’attenta e accurata terapia repellente.

Antiparassitari con soluzioni spot on, spray o collari impediscono agli insetti di pungerli. A questo scopo esistono anche dei prodotti naturali che sembrano agire come repellenti per gli insetti volanti. Queste ultime soluzioni non sono, comunque, dei farmaci, e permangono meno a lungo sulla pelle dei nostri cani richiedendo una somministrazione più frequente.

2) Farmaci anti-filaria iniettabili o in compresse

La solo repellenza, però, non è sufficiente! I repellenti non sono infallibili e proprio per questo, nel caso in cui una zanzara riesca a trovare il modo di pungere il nostro cane, bisogna evitare che le potenziali microfilarie iniettate possano diventare adulte e scatenare la malattia. Ecco perché è necessario ricorrere anche ad una terapia/profilassi microfilaricida,

Attraverso la somministrazione mensile di pastiglie (tendenzialmente da maggio a novembre) o l’iniezione sottocutanea (in un’unica somministrazione annuale) di un farmaco anti-filaria a rilascio prolungato, garantiremo al nostro cane la presenza costante di una molecola che possa “uccidere” le microfilarie in circolo durante la loro fase di migrazione e maturazione. Le due terapie, alternative tra di loro, sono dunque imprescindibili per la buona riuscita della profilassi contro la filaria.

Sui soggetti già affetti da filariosi ha senso applicare dei repellenti?

Assolutamente sì! Sono proprio loro a fungere da serbatoi per garantire una fonte inesauribile di microfilarie per le zanzare. Vengono, in effetti, chiamati reservoir, cioè serbatoi. Soggetti malati, inoltre, dovranno ricorrere ad una terapia medica adulticida difficile da affrontare e non di certo esente da complicazioni.

Anche i gatti possono prendere la filaria?

In questo articolo è stata trattata la filariosi solo per i cani, ma i gatti? E’ più raro che la patologia interessi i nostri felini, come ci dicono i dati più attuali. Parlate con il vostro medico veterinario della necessità o meno di protezione per il gatto, ma attenzione a non usare mai un repellente per cani sul gatto, perché si rischia di intossicarli mortalmente.

Articolo a cura del Medico Veterinario
Dr. Giuseppe Faranda @drbepsvet

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