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L’Echinococco: un parassita pericoloso per il cane e l’uomo

A cura del Veterinario
Dr. Giuseppe Faranda
@drbepsvet

Finalmente si ritorna a viaggiare! Certo, non come prima e non proprio dappertutto, ma per lo meno si riassapora un tocco di libertà. E dei nostri cani, cosa ne facciamo?

Ve lo suggeriamo noi! Esistono solo due soluzioni accettabili: o ce li portiamo in vacanza con noi o li affidiamo alle amorevoli cure di un conoscente o di una pensione per cani! NO ALL’ABBANDONO!

Iniziamo con una domanda per coloro che vogliono uscire dal territorio italiano. Oltre a essere muniti, ovviamente, di vaccinazione antirabbica e passaporto, vi siete mai domandati perché venga richiesto anche un trattamento vermifugo almeno 48h prima della partenza e non più tardi di 5 giorni prima, per poter entrare in alcuni Paesi (come l’Inghilterra, ad esempio)? Il responsabile è lui: Echinococcus Granulosus.

Si tratta di un verme piatto, un cestode, che può essere trasmesso anche all’uomo provocando gravi problemi di salute. È, in effetti, una zoonosi maggiore e molti Paesi Europei (e non solo) cercano, tramite il Regolamento Veterinario, di tutelarsi e proteggersi dall’ingresso di soggetti portatori che possano diffondere il parassita. Alcune Nazioni, come l’Islanda, sono riuscite a debellare il problema, ma purtroppo non sono così numerosi i Paesi che osservano lo stesso alto standard.


Cosa è l’Echinococco e perché è pericoloso per il cane e l’uomo

Parliamo un po’ di questo “nemico invisibile” per rendervi le idee più chiare.

Si tratta di uno tra i parassiti interni più “famosi”, proprio perché viene citato in serie televisive come il Dr.House.

L’Echinococco è un parassita di soli 5-7 mm di lunghezza, che resta adeso alla parete intestinale grazie alle quattro ventose presenti sulla sua testa, chiamata scolice. Ha un corpo segmentato in 3 parti, 3 proglottidi, di cui solo l’ultima è la più matura e si distacca per essere eliminata dall’ospite tramite le feci. L’eliminazione di questa “bomba ad orologeria” avviene indicativamente ogni 2 settimane. Al suo interno sono contenute diverse uova, le oncosfere o embriosfere, che custodiscono al loro interno un piccolo embrione munito di sei uncini.

Posseggono un’elevatissima resistenza ambientale (grosso problema per noi umani, ovviamente) e possono restare vitali fino a un anno.


Contagio da Echinococco nei cani: come avviene?

Facendo un passo indietro… Chi sono i protagonisti di questo ciclo?

L’ospite definitivo, a cui mira l’Echinococco, è il cane e quelli intermedi (dove alberga di passaggio, in attesa di arrivare al suo obiettivo) sono gli ungulati domestici e selvatici, come le pecore.

Il cestode, una volta presente all’interno dell’ovino, si localizza preferibilmente a livello epatico e polmonare, formando delle cisti chiamate cisti idatidee. Solitamente hanno una dimensione di 2-10 cm, ma possono crescere di 2 cm ogni semestre e raggiungere volumi decisamente notevoli. Al loro interno sono contenute alcune larve, pronte a colonizzare nuovi ospiti, protette da una resistente membrana e da un liquido in cui si ritrovano immerse (liquido idatideo).

Soprattutto nelle realtà rurali, i cani che vengono nutriti con frattaglie di ovini e carcasse si infestano e danno adito all’inizio del ciclo definitivo del parassita.

L’infestazione da Echinococco può avvenire ingerendo le uova dall’ambiente circostante. Come dicevamo all’inizio, il cane portatore, ogni 15 giorni circa, elimina una proglottide gravida (così definita) che una volta espulsa disperde, indirettamente, le uova nell’ambiente (prati o altre superfici) grazie all’azione degli insetti coprofagi e del calpestio. Ed ecco che il cane goloso di erba si ritrova a rischio di contaminazione.

Ovviamente risulterà immediato comprendere, per coloro che stanno seguendo il discorso, che gli erbivori interessati in questo ciclo s’infestano a loro volta nutrendosi del manto erboso.


Come si trasmette l’echinococco dal cane all’uomo

Ma la zoonosi in che modo avviene e che problemi comporta?

La trasmissione dell’echinococco all’uomo può avvenire in diversi modi:

  • Tramite l’ingestione di carni contaminate e non ben cotte
  • Tramite l’ingestione di verdure non ben lavate e disinfettate
  • Tramite l’assunzione accidentale di uova di Echinococco da un cane portatore (ecco l’importanza di lavarsi sempre bene le mani)

Tutte queste situazioni possono renderci ospiti intermedi del parassita, proprio come le pecore.

Ecco che qui ritorna il discorso Dr. House: le sedi di localizzazione delle cisti idatidee non sono solo a livello epatico e polmonare, ma anche a livello cerebrale e osseo (oltre ad altre localizzazioni accidentali). Chi ha seguito la serie TV ricorderà ancora l’esempio di un paziente curato dal cinico dottore, che presentava un’enorme cisti idatidea all’interno della scatola cranica. I problemi sono legati alla presenza di una lesione occupante spazio che comprime i tessuti e alla possibilità che quest’ultima possa rompersi causando la fuoriuscita del liquido idatideo che ha un forte potere allergizzante e può causare shock anafilattico.


Trattamento e prevenzione dal rischio Echinococcosi

Ma a tutto questo c’è una semplice soluzione: trattare i nostri amici cani con i corretti antiparassitari interni, ad azione vermifuga.

In questo modo elimineremo la possibilità che possa trattarsi di un cane infestato e di conseguenza infestante e si ridurranno gli incidenti dovuti alla convivenza col nostro animale domestico.

Tra le azioni preventive per l’uomo, è importante anche lavarsi sempre accuratamente le mani e assumere cibo ben cotto (in caso di carne) e pulito e disinfettato (in caso di verdure o ortaggi).


Echinococcosi e viaggi all’estero: cosa fare?

Stesso discorso vale per il trattamento pre-espatrio: ora avrete sicuramente più chiara l’importanza di un’adeguata prevenzione e le motivazioni per le quali alcuni Paesi esteri richiedono un trattamento obbligatorio per accettarvi (voi ed il vostro cucciolo) nel loro territorio. Nello specifico, il Regolamento UE 1152/2011 stabilisce che per i viaggi verso la Finlandia, il Regno Unito, l’Irlanda, Malta e la Norvegia è necessario un trattamento vermifugo dei cani, proprio contro l’echinococco.

Rivolgetevi al vostro veterinario per programmare alcuni trattamenti antiparassitari efficaci e ricordatevi di prendervi cura di voi, del vostro cane e anche degli altri, raccogliendo sempre le feci dei vostri amici a quattro zampe.

Buone vacanze a tutti e buon viaggio per i fortunati che partiranno per una vacanza a 6 zampe!


drontal