A cura del Medico Veterinario Dr. Giuseppe Faranda @drbepsvet
Negli articoli scritti fino ad oggi, abbiamo parlato di diversi nemici invisibili: i vermi intestinali.
Abbiamo elencato le loro caratteristiche e i loro stratagemmi di contagio e trasmissione; siamo poi passati a spiegare come sono fatti (terribili mostriciattoli dalle dimensioni, spesso, microscopiche); per finire abbiamo illustrato i danni che possono provocare ai nostri amati cani.
Oggi parleremo di un argomento decisamente importante e valido per tutti i parassiti che avete conosciuto finora. Crediamo sia necessario concentrarci sui meccanismi che favoriscono la diffusione dei vermi intestinali e l’infestazione dei nostri fedeli amici a 4 zampe. Scopriremo che atteggiamenti apparentemente innocui e decisamente “rituali” possono favorire il processo di colonizzazione intestinale nei nostri animali domestici.
Prima di affrontare il discorso sulle 5 principali abitudini a rischio, dobbiamo soffermarci su due tematiche tanto “nuove” quanto importanti per il periodo che viviamo.
Le alte temperature
L’alterazione delle temperature e delle condizioni meteorologiche favoriscono l’instaurarsi di condizioni ambientali favorevoli e durature, che contribuiscono allo sviluppo incontrollato dei parassiti. Un esempio su tutti? Pensate a quanto sia cambiata la temperatura media annuale e a quanto si siano allungate le così dette “belle stagioni”.
Viaggi e spostamenti
Un altro fenomeno attuale che contribuisce all’aumento della diffusione dei parassiti? La possibilità di poter viaggiare e spostarsi con maggior frequenza e più facilmente.
Sempre più spesso e volentieri i nostri cani ci fanno compagnia durante i viaggi: visitano insieme a noi nuovi posti, dove introdurre nuovi parassiti o prenderne di autoctoni.
Questi sono due fattori di rischio che esulano dalle attività quotidiane dei nostri cani e che possono aumentare la probabilità di contagio parassitario.
Cani e vermi intestinali: 5 modi con cui possono contagiarsi
Ecco qui di seguito la lista dei 5 modi e comportamenti più comuni definiti “a rischio” per quanto riguarda la possibilità di contrarre delle parassitosi intestinali.
- PASSEGGIARE: non serve per forza espatriare o andare in vacanza per venire a contatto con situazioni a rischio! La semplice passeggiata giornaliera può rappresentare una valida possibilità di contaminazione dall’ambiente stesso. Come? A causa di oggetti o di altri animali (appartenenti o meno alla stessa specie) che il nostro cane incontra lungo il cammino.
- SCAVARE: quanto piace, ai nostri amati cani, scavare delle buche nel terreno?! Ho sempre pensato che lo facessero per farvi inciampare dentro i loro proprietari! Bene, battuta a parte, in questo modo è molto più facile dissotterrare delle uova di parassiti; così come venire a contatto con il terreno in cui sono state precedentemente disseminate.
- CACCIARE: molti piccoli mammiferi – rettili, anfibi, chiocciole e lumache possono essere ospiti intermedi di parassiti intestinali o polmonari. Insita nella strategia di sopravvivenza di questi parassiti, infatti, ė la colonizzazione di piccole prede che sono spesso cacciate da cani e gatti; obiettivo finale? colonizzare l’apparato digerente di questi predatori ed entrare poi all’interno di cani e gatti predatori..
- GROOMING: sapete di cosa si tratta? È quel gesto che, quotidianamente, fanno i nostri animali domestici per pulirsi il mantello mordicchiandosi e leccandosi. Grazie a quest’azione sono possibili due cose: ingurgitare pulci o uova di elminti presenti sul pelo; dar il via al ciclo del parassita che si ritrova, senza sforzi, all’interno del loro corpo. Il grooming può essere un fattore di rischio anche tra due soggetti diversi che, per socializzare e “coccolarsi”, lo praticano tra di loro. Il grooming praticato tra 2 cani viene definito “allogrooming”.
- DEFECARE: il più facile e immediato meccanismo di diffusione di una parassitosi intestinale. Direi che merita poche spiegazioni, se non un’unica avvertenza: ricordatevi sempre di raccogliere le deiezioni del vostro cane; non solo per senso civico, ma anche per il benessere collettivo della popolazione canina.
E noi, in tutto questo, che ruolo giochiamo?
Siamo sempre coinvolti nella vita dei nostri animali: in qualche modo apportiamo il nostro
contributo. Ogni superficie può essere contaminata da feci o uova di parassiti: anche le nostre scarpe, i nostri indumenti o le mani; se non accuratamente pulite o disinfettate, possono diventare un mezzo per “portare a casa” (o altrove) le unità infestanti dei tanto temuti parassiti intestinali.
Il calpestio del terreno dove possono trovarsi le uova dei parassiti, ben protette da zolle di terra o materiale fecale, contribuisce a disperderle nell’ambiente; aumenta anche la probabilità d’infestare un maggior numero di soggetti. Insomma, ci sono tanti fattori che concorrono alla diffusione dei parassiti intestinali. Non dobbiamo e non possiamo assolutamente lasciarci convincere che sia una lotta persa in partenza. Cosa fare per tenere i nostri cani al sicuro dai parassiti intestinali? Una buona prevenzione, delle buone norme igieniche e l’immancabile e insostituibile aiuto del vostro medico veterinario.