PARASSITI INTESTINALI
VERMI PIATTI

TENIA CUCUMERINA

Dipylidium caninum

Tipologia: Verme molto lungo formato da tanti piccoli segmenti
Colpisce: Cani e gatti giovani e adulti
Cosa provocano? L’infezione è spesso asintomatica e autolimitante. Può provocare perdita di peso e mancanza di appetito.
Zoonosi minore: può causare perdita di peso e inappetenza

CARATTERISTICHE​

La Tenia cucumerina è un verme piatto, così chiamato per la forma a “semi di zucca” delle proglottidi che libera nell’ambiente. Le tenie sono dei vermi di notevole lunghezza (fino a 70 cm), che colonizzano l’intestino tenue dell’ospite (cani e gatti), rimanendo ancorate alla mucosa intestinale tramite il loro apparato buccale a ventosa. Il loro corpo è piatto e formato da tanti piccoli segmenti articolati tra loro, chiamati proglottidi, che si staccano dal corpo dell’adulto per essere eliminati per via fecale.

Ciclo di vita

La tenia ha un ciclo di vita “indiretto”, in quanto si avvale della collaborazione delle pulci. Le proglottidi, simili a “chicchi di riso”, una volta liberate nell’ambiente diventano un lauto pasto per le larve delle pulci che si trovano dove vive il cane o il gatto.

Durante la metamorfosi a pulci adulte, anche le uova di Tenia si trasformano, nella loro forma infettante adulta, il cisticerco, che sarà liberato nell’intestino del cane o del gatto, una volta che la pulce sarà stata ingerita dal malcapitato.

Cani e gatti

Le tenie infettano sia cani che gatti, attraverso pulci infette che sono da loro accidentalmente ingerite, in particolare durante il leccamento del pelo da parte del gatto oppure tramite il mordicchiamento da parte del cane.

Sintomi

La presenza della Tenia cucumerina può accompagnarsi a irritazione perianale perché alcune proglottidi possono fuoriuscire anche in assenza di feci e provocare prurito e condurre il cane a strisciare il posteriore contro il suolo per trovare sollievo! In casi d’infezione molto importante, possono verificarsi dei segni di disturbo intestinale.

Zoonosi

Si tratta di una zoonosi minore. Possiamo infettarci ingerendo una pulce che ospita il parassita; in questo caso i sintomi possono comprendere perdita di peso e mancanza di appetito.

ECHINOCOCCO

Echinococcus granulosus/Echinococcus multilocularis

Tipologia: Verme piatto, uno dei più pericolosi Nemici Invisibili.
Colpisce: Cani nutriti con carne cruda e mal cotta; cani che predano ospiti intermedi (roditori).
Non colpisce: gatti
Cosa provocano? Provoca una zoonosi maggiore ed è pericolosissimo anche per l’uomo.
Zoonosi maggiore: Può causare shock anafilattico, a seguito di cisti che si localizzano a livello epatico, polmonare, osseo e cerebrale.

CARATTERISTICHE

L’Echinococco è un verme piatto, che infetta solo i cani. Misura soli 5-7 mm di lunghezza, si attacca alla parete intestinale dell’intestino tenue grazie a 4 ventose presenti sulla sua testa, chiamata scolice. Ha corpo segmentato in 3 parti, o proglottidi, di cui solo l’ultima è quella matura che elimina, tramite le feci, ogni 2 settimane. Le uova di echinococco sono inoltre estremamente infettanti sin da subito non appena vengono eliminate: non necessitano, come per altri parassiti, di maturare nell’ambiente prima di essere trasmissibili ad altri ospiti.

CICLO DI VITA

L’ospite definitivo, a cui mira l’Echinococco, è il cane e quelli intermedi sono le pecore, dove creano cisti a livello epatico e polmonare (cisti idatidee); al loro interno sono contenute delle larve, pronte a colonizzare nuovi ospiti e protette da una resistente membrana e da un liquido in cui si ritrovano immerse (liquido idatideo).

CANI

Sono a rischio contagio tutti i cani, ma soprattutto quelli che mangiano carni crude o poco cotte, frattaglie e carcasse di ovini: da qui si infettano e danno inizio al ciclo definitivo del parassita. L’infezione può avvenire anche ingerendo le uova disseminate sull’erba nell’ambiente.

Sintomi

Nell’ospite definitivo, il cane, non provoca gravi danni se non problemi intestinali in caso d’infezioni massive.

Zoonosi

L’echinococco è una zoonosi maggiore.
L’ingestione di carni contaminate e poco cotte, verdure non ben lavate e disinfettate, l’assunzione accidentale di uova di Echinococco tramite un cane portatore possono esporci al rischio contagio.
L’introduzione del parassita all’interno del nostro corpo genera la formazione di cisti idatidee, localizzate non sono solo a livello epatico e polmonare, ma anche a livello cerebrale e osseo.
I problemi più gravi che si verificano sono legati alla rottura di queste cisti con conseguente fuoriuscita del liquido idatideo che ha un forte potere allergizzante e può causare shock anafilattico.
Esiste un protocollo di profilassi internazionale contro questo parassita, da seguire in caso di viaggio all’estero con il proprio cane.

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