A cura di Valentina Maggio Educatrice Cinofila FISC e CSEN
Il mio cane può mangiare la carne di maiale? Sì, ma solo se ben cotta.
La carne di maiale è un’ottima fonte proteica da inserire nella dieta dei nostri amici a quattro zampe, in quanto ha un elevato profilo nutrizionale. Un aspetto molto importante di questa proteina, tuttavia, è la cottura. A differenza di altre tipologie di carne, quella di maiale va consumata ben cotta in modo da evitare il rischio di malattie ed infezioni causate da virus e parassiti presenti all’interno di essa.
I benefici e le caratteristiche nutrizionali della carne di maiale
La carne di maiale è una carne che contiene proteine nobili ad alto valore biologico e apporta una razione lipidica variabile, soprattutto in base al tipo di maiale (pesante o leggero) e alla pezzatura. La quantità di colesterolo è simile a quella delle altre carni.
È ricca di vitamine del gruppo B (tiamina, riboflavina e niacina) e moltissimi minerali, oltre a ferro, potassio, fosforo e selenio. La carne di maiale offre sia tagli magri e quindi altamente digeribili, ma anche tagli più grassi (più adatti all’alimentazione di animali da lavoro) e solitamente viene utilizzata in quei soggetti che presentano problematiche di intolleranze o allergie.
Carne suina cruda a cane e gatto: quali rischi si corrono?
La carne di maiale cruda può essere un veicolo di due patologie da non sottovalutare per i nostri animali domestici.
Trichinellosi: vermi intestinali che giungono da alimenti infetti e non cotti
La prima è la Trichinellosi (chiamata anche Trichinosi) causata da vermi nematodi (Trichinella spp.), di cui attualmente si conoscono otto o nove specie, che infesta la muscolatura striata di tutti i mammiferi, incluso l’uomo, e di uccelli carnivori ed onnivori. Il nematode si insinua nell’ospite attraverso l’ingestione di alimenti infetti. Una volta ingerita la carne infetta, le larve incistate nei muscoli striati, si liberano nell’intestino tenue, entrano nella mucosa e nel giro di una settimana circa diventano adulte. Le larve entrano poi nel sistema circolatorio e linfatico e nell’arco di un paio di mesi si incistano nei muscoli.
Solitamente cani e gatti, a differenza dell’uomo, possono non presentare una vera e propria sintomatologia e spesso le larve vengono scoperte solo accidentalmente tramite un controllo di routine delle feci. Il trattamento consiste nell’eliminazione dei vermi e delle larve di Trichinella spiralis dalle carni tramite calore, congelamento o radiazioni ionizzanti.
Pseudorabbia: tra le più pericolose per gli animali domestici
La carne di maiale può essere anche veicolo della “Malattia di Aujeszky”, conosciuta come Pseudorabbia, che prende il nome proprio dall’uomo che l’ha studiata e identificata per la prima volta nel 1813, nel suino e nel cinghiale. È una patologia di natura virale, causata da un virus appartenente alla famiglia herpesviridae, (Suid Heroesvirus 1 – SHV-1), che circola comunemente all’interno della popolazione serbatoio ed è per questo motivo che gli allevamenti di suini sono sottoposti a profilassi vaccinale.
A differenza della Trichinellosi, la Pseudorabbia è molto più pericolosa per gli animali domestici, rispetto all’uomo in quanto, per cani e gatti, non esistono trattamenti curativi, ma soltanto palliativi dei sintomi clinici e non esistono vaccini specifici per proteggerli dall’infezione. I principali segni clinici sono di tipo neurologico e si impone la diagnosi differenziale con la Rabbia. Si possono rilevare anche encefalomielite, paralisi della laringe e un fortissimo prurito che può indurre l’animale a provocarsi automutilazioni.
La malattia è endemica in varie parti del mondo, ma molti paesi, tra cui USA, Canada, Nuova Zelanda e molti paesi membri della Comunità Europea, hanno completato con successo i programmi di eradicazione di questo virus nel suino domestico. In Italia la malattia è tutt’ora presente, nonostante un piano di eradicazione attivo dal 1997 e basato sulla vaccinazione obbligatoria dei suini.
La cottura della carne di maiale è fondamentale per prevenire l’insorgere delle patologie
Per prevenire questo tipo di problematiche è sempre consigliabile non somministrare carne e frattaglie crude di maiale o cinghiale. La cottura, infatti, fa si che eventuali larve o virus presenti nella carne vengano inattivate o distrutte dal calore (un minuto a 100 gradi o 60 minuti a 60 gradi). Se la carne non è stata sottoposta ad esame trichinoscopico, è consigliabile congelarla per almeno un mese a -15°C (contro la Trichinellosi) e -18°C (contro la Pseudorabbia): un congelamento prolungato uccide sia le larve sia il virus. È consigliabile evitare, per quanto possibile, un contatto diretto di cani e gatti soprattutto con i cinghiali in quanto queste due patologie, soprattutto il Morbo di Aujeszky, possono essere trasmesse anche per contatto diretto di ferite, tagli, graffi provocate da un cinghiale infetto.
La selvaggina e i maiali macellati a domicilio, devono essere esaminati da un veterinario per determinare l’eventuale presenza di larve del parassita e dell’agente virale della Pseudorabbia con test diagnostici specifici (Biologia molecolare e isolamento virale). Nel caso in cui si allevino maiali è consigliabile non dare loro da mangiare carne cruda di animali, come ad esempio i ratti, che potrebbe essere infestata dal parassita o dal virus. È importante ricordare che la salatura, l’essicamento, l’affumicamento e la cottura nel forno a microonde della carne, non assicurano l’uccisione del parassita della Trichinella e dell’inattivazione o distruzione del virus.
Come dare la carne di maiale ai nostri cani e gatti?
Se vogliamo utilizzare la carne di maiale nella dieta del cane e del gatto è consigliabile orientarsi su preparazioni che utilizzano il metodo di estrusione per la preparazione di crocchette (cibo secco) e il metodo di cottura a vapore per la preparazione delle comuni scatolette di cibo umido.
Per tutti quelli che, invece, prediligono un’alimentazione di tipo naturale e casalinga per cane e gatto, è consigliabile somministrare la carne di maiale solo ben cotta (senza stracuocerla o seccarla), e non in preparazioni di tipo BARF. Non utilizzare inoltre salumi e insaccati di alcun tipo, dato che, oltre al rischio di contrarre malattie, si possono riscontrare varie tipologie di problemi causati da additivi chimici, spezie, eventuali tracce di cipolle ed aglio (alimenti altamente tossici per cane e gatto) e da un eccessivo consumo di sodio in essi contenuto.
Quindi: carne di maiale sì, ma meglio se in crocchette o scatolette di cibo umido
In conclusione. Per evitare rischi correlati a somministrazione di carne di maiale, sarebbe preferibile utilizzare formulazioni industriali disponibili in commercio che prediligano tagli magri con un controllo delle materie prime e degli allevamenti da cui prendono la carne che poi viene utilizzata nella preparazione di cibo sia secco sia umido.ole, ma abbiamo visto che è un gesto molto importante per mantenere in buone condizioni l’ambiente ed evitare pericolose contaminazioni.