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Antiparassitari per gatti: come proteggere il gatto da acari, pulci e zecche

Tempo di lettura 3 minuti

A cura del Medico Veterinario
Dr. Giuseppe Faranda
@drbepsvet

Cari proprietari e proprietarie di gatti, oggi parleremo del funzionamento degli antiparassitari spot-on sui nostri amici felini.

Acari, pulci e zecche oramai non seguono più le stagionalità di una volta e pertanto l’applicazione di un buon antiparassitario deve diventare costante durante tutto l’anno! Si tratta di parassiti esterni che vivono sulla cute dei nostri amati gatti.

Pulci, zecche, acari

Pulci e zecche, per l’esattezza, li ritroviamo esternamente allo strato cutaneo; gli acari, sebbene classificati come “esterni”, trovano rifugio nei primissimi strati sottocutanei (scavano tunnel sotto la pelle, per intenderci) o all’interno del canale auricolare (se si parla di otoacariasi!). Questi parassiti espletano la loro intera vita a spese dei nostri gatti, cibandosi, riproducendosi e vivendo sulla loro pelle.

In realtà, anche quest’ultima affermazione merita di differenziare il tipo di vita che conducono le tre categorie. La pulce e la zecca vivono da adulte sul nostro micio, mentre depongono le loro uova nell’ambiente dove si svilupperanno in attesa di “agganciarsi” ad un nuovo ospite. Gli acari, invece, comodamente, creano il loro piccolo “regno” sotto la cute dei loro ospiti.

Come proteggere il nostro gatto dai parassiti esterni?

Che arma abbiamo, allora, per proteggerli al meglio? L’applicazione costante di un corretto antiparassitario, e per costante si intende proprio tutto l’anno, 12 mesi su 12! Esistono formulazioni spot-on, sotto forma di collari o di pastiglie e possono avere una durata molto varia, a seconda del prodotto in questione.

Gli antiparassitari spot-on

Andiamo a vedere come applicare e come funzionano le famose pipette spot-on.

Il liquido contenuto all’interno della pipetta monodose deve essere applicato tra le scapole del nostro micio, in una zona dove non possa andare a leccarsi (anche contorcendosi).

Essendo dei prodotti creati appositamente per loro, non sono tossici ma, chiaramente, stiamo parlando di molecole chimiche atte ad eliminare organismi viventi invertebrati e quindi  sarebbe meglio che non arrivino a leccarselo.

Le molecole, seppur depositate in un singolo punto della cute, arrivano ad espandersi su tutta la superficie corporea del soggetto.

Gli errori da evitare

Primo errore da evitare è quello di non applicare il prodotto direttamente sulla pelle del gatto: aiutatevi, con la mano libera (o fatevi aiutare), diradando il pelo nella zona prescelta e appoggiate l’estremità aperta della pipetta direttamente sulla cute per poter far cadere il liquido sulla superficie corretta! I principi attivi, essendo in un veicolo in grado di espandersi sul normale film lipidico presente sulla pelle, migrano su tutta la superficie cutanea.

Per questo motivo, il secondo errore da evitare sarebbe quello di apporre il prodotto subito dopo aver fatto il bagnetto al vostro gatto. Con il bagnetto (soprattutto se vengono usati prodotti con tensioattivi) andiamo a indebolire o eliminare il normale strato di sebo che protegge la pelle… proprio lo stesso necessario al corretto espandersi dello spot on.

Attendere dunque sempre dalle 48 alle 72 ore dopo aver lavato il gatto: questo sembra essere il tempo utile e necessario a permettere la riformazione dello strato lipidico da parte delle ghiandole cutanee. Una buona alternativa potrebbe essere quella di lavare il vostro gatto verso la fine del periodo di efficacia della pipetta per poi rimetterne una nuova dopo due giorni.

Terzo ed ultimo errore (potenzialmente MORTALE!) da non commettere: non applicate una pipetta con azione anche repellente (contenente permetrine) destinata ai cani, sul vostro gatto! Il loro organismo non è in grado di metabolizzare le permetrine portando allo sviluppo di una grave e talvolta mortale sintomatologia neurologica!

Breve consiglio salvavita: se mai dovesse capitare (parlo delle pipette che oltre a pulci, acari e zecche, allontanano zanzare, mosche e flebotomi, per intenderci!) lavate subito il vostro micio con uno shampoo specifico per i pet, che con la sua potente azione tensioattiva toglierà la gran parte del principio attivo presente e poi… correte dal vostro veterinario!

Come agiscono le pipette spot-on?

Ecco, ora che abbiamo evitato di commettere gli errori più comuni, vi piacerebbe sapere come agiscono i nostri spot on?

Il principio attivo degli antiparassitari spot-on, a contatto con i parassiti esterni, viene assorbito attraverso la loro cute andando ad interferire con il loro sistema nervoso e portandoli a morte per paralisi.

Esistono diverse molecole che esplicano questo compito e ne esistono altre che, invece, possiedono una cosiddetta azione ambientale, soprattutto a carico delle forme larvali e sulle uova delle pulci. La penetrazione di questi principi attivi causa la morte di queste forme parassitarie precoci evitando che si possano sviluppare e “sterilizzando”, di conseguenza, l’ambiente dove vive il nostro amico a quattro zampe.

Ambiente esterno e altri parassiti

Ricordate sempre il detto secondo il quale… per ogni pulce che vedete sul vostro gatto, 99 sono nell’ambiente (intese tra uova e forme larvali!)

Piccola particolarità: oramai quasi tutte le pipette per i gatti contengono al loro interno delle molecole destinate all’eliminazione dei parassiti interni.

Come può avvenire tale azione se la loro applicazione è cutanea? I principi attivi in questione penetrano nello strato sottocutaneo e nei capillari che sono presenti in questa zona. Dai capillari, alle piccole vene, fino ad arrivare al grande circolo sistemico, riescono a raggiungere l’apparato gastro enterico e anche i polmoni dove possono espletare la loro azione contro i vermi.

Ecco, mi sembra di aver descritto, a grandi linee, il funzionamento degli spot-on sui nostri gatti.

Mi raccomando, non sottovalutate mai la corretta prevenzione antiparassitaria e… per qualsiasi dubbio, ricordatevi di parlarne con il vostro medico veterinario!

Al prossimo articolo!

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