Quali trattamenti antiparassitari per cani e gatti?

Antiparassitari per cani e gatti: quali usare? Pro e contro
Antiparassitari per cani e gatti: quali usare? Pro e contro

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A cura del Medico Veterinario
Dr. Giuseppe Faranda
@drbepsvet

I parassiti, siano essi interni come quelli intestinali, o esterni come pulci e zecche, sono un problema 365 giorni l’anno. Il proprietario di cane e gatto deve dunque fare particolare attenzione alla tipologia di antiparassitario da somministrare all’animale domestico e alla frequenza di somministrazione. Non è sempre una scelta semplice: ecco perché in questo articolo parleremo di quali antiparassitari è necessario dare a cane e gatto e quando, tenendo sempre presente la necessità di consultare il proprio medico veterinario prima della scelta definitiva.

Quali sono i parassiti pericolosi per cani e gatti?

I parassiti di cani e gatti si suddividono in ectoparassiti (parassiti esterni) ed endoparassiti (parassiti interni). Mentre i parassiti interni vivono nel corpo del nostro amico a quattro zampe, spesso sotto forma di vermi, i parassiti esterni vivono all’esterno (ecto) del corpo dei nostri amici e si attaccano alla cute, come per esempio pulci, zecche e acari.

Pulci, zecche, acari: i parassiti esterni

Iniziamo con l’elencare quali siano i parassiti esterni più comuni in cani e gatti:

  1. pulci
  2. zecche
  3. acari
  4. zanzare e flebotomi che possono essere vettori di Filaria e Leishmania

Questi ectoparassiti, se non debellati, possono portare malattie anche gravi, alcune delle quali si trasmettono anche all’uomo, come la Malattia di Lyme.

Per gli ectoparassiti, l’antiparassitario che possiamo offrire al nostro cane e al nostro gatto può essere:

  • per via orale (compresse e tavolette)
  • per via cutanea (pipette spot-on)
  • per via localizzata (collari antiparassitari)

Le compresse agiscono dall’interno del corpo e non impediscono quasi mai il pasto di sangue del parassita. Sono quindi insetticidi a tutti gli effetti.

Le soluzioni spot on o i collari oltre ad essere insetticidi, possono avere anche un effetto repellente: questi antiparassitari tengono lontano il parassita, impediscono il pasto di sangue di pulci e zecche e possono evitare anche la puntura di zanzara (portatrice di filaria) e del flebotomo (vettore di leishmaniosi).

Vermi intestinali, filaria, strongili: i parassiti interni

Gli endoparassiti, viceversa, infestano le parti interne dei nostri amici a 4 zampe e sono classificabili principalmente in:

  1. Parassiti intestinali;
  2. Vermi cardiopolmonari del cane (filaria), trasmessi da una puntura di zanzara, capillarie e strongili polmonari;
  3. Protozoi come coccidi, giardia e Leishmania (trasmessa dalla puntura dei flebotomi).

Antiparassitari per cani e gatti: quali usare? Pro e contro

1) Antiparassitari spot-on

Le pipette spot-on vanno applicate sulla cute del cane o del gatto (attenzione, sulla cute e non sul pelo) e hanno un’efficacia media di 3-4 settimane, alcune addirittura fino a 3 mesi. Una volta assorbite dallo strato cutaneo, i principi attivi possono essere depositati a livello delle ghiandole sebacee per poi venir rilasciati su cute e pelo, oppure venir assorbiti esercitando così un effetto sistemico. Per questi motivi, il consiglio è quello di lavare il proprio amico a 4 zampe solo verso lo scadere dell’effetto del prodotto. Lo spot-on dovrà essere applicato nuovamente qualche giorno dopo il bagnetto, per ridare il tempo alla cute di produrre il corretto strato lipidico su cui si espande l’antiparassitario.

La soluzione spot-on è la più consigliata, soprattutto nei gatti, perché maggiormente tollerata e sicura ma soprattutto più facile da applicare. Proprio per la predilezione in questa specie e per la difficoltà a maneggiare un micio per somministrare terapie, esistono pipette che, oltre ad avere un’azione contro i parassiti esterni, contengono una molecola farmacologica che riesce a penetrare la cute fino ai capillari sottocutanei ed entrare in circolo in modo da poter espletare la sua azione anche contro i parassiti interni: non solo pulci e zecche ma anche vermi intestinali e strongili polmonari.

Ricordatevi infine che tutti gli antiparassitari spot-on devono essere somministrati in assenza di lesioni cutanee.

2) Collari antiparassitari

Il vantaggio dei collari antiparassitari è che hanno, mediamente, una durata di efficacia maggiore rispetto agli spot-on. La loro tecnologia consente di mantenere il prodotto all’interno della struttura del collare stesso e di liberarlo gradualmente a seconda della concentrazione presente sul soggetto. Sono, tendenzialmente, idrorepellenti e hanno un alto livello di sicurezza in situazioni in cui siate a stretto contatto con il vostro animale che lo indossa.

I collari antiparassitari hanno sicuramente il vantaggio di essere comodi da utilizzare ma il contro è che, per soggetti che vivono in compagnia e passano molto tempo a giocare tra di loro dandosi zampate e morsi, spesso durano giusto il tempo di qualche giorno perché vengono strappati via. Per quanto riguarda gli amici felini, invece, bisogna assicurarsi che abbiano la funzione “salvavita” di sganciarsi autonomamente dal collo del gatto nel caso in cui ci sia una trazione importante, in modo che, qualora il micio esca, , non rimanga incastrato sotto un cespuglio o una ringhiera a causa del collarino.

3) Antiparassitari in compresse

Le compresse possono essere appetibili o meno e avere un’efficacia da un mese a 3 mesi. Agiscono dall’interno perché mettono in circolo una molecola tossica per gli ectoparassiti (e non per il cane o il gatto) che muoiono nel momento in cui pungono il vostro amico a quattro zampe. Sono utilissime soprattutto in quegli animali in cui la somministrazione di prodotti topici (spot-on e collari) crei allergie cutanee o in quelli in cui, per la presenza di lesioni cutanee, non si possano somministrare soluzioni spot-on. Il contro delle compresse è che esse non hanno azione repellente.

Cosa fare contro zanzare e pappataci?

Il discorso sulla protezione contro i parassiti esterni non finisce qui. Proprio in questa fase dell’anno, con l’aumento delle temperature e la stagione primaverile/estiva, ritornano all’attacco le zanzare, portatrici di filariosi, e i flebotomi/pappataci, portatori di leishmaniosi. Non sarà sufficiente proteggere i nostri amici da pulci, zecche e acari; dovremmo ricorrere all’utilizzo di molecole che tengano questi insetti lontani dai nostri cani e gatti.

Quest’ultimo punto è di notevole importanza se pensiamo che il flebotomo (pappatacio), oramai presente su tutta la nostra penisola, trasmette la Leishmaniosi, mentre la zanzara trasmette la Filariosi cardiopolmonaredue malattie potenzialmente mortali per i nostri amici a quattro zampe! Che fare dunque? È fondamentale, dunque, che i prodotti antiparassitari applicati abbiano anche la caratteristica di essere repellenti.

Per approfondire il discorso sulla protezione contro la filaria, leggi qui.

Gli antiparassitari con azione repellente

Non tutti i trattamenti antiparassitari hanno azione repellente. Quando ce l’hanno, la repellenza è attiva solitamente contro zanzare e pappataci, ma anche zecche, pulci e acari.

  1. COMPRESSE: le compresse antiparassitarie non hanno azione repellente ma solo insetticida. Quindi possono essere usate solo in associazione alle altre soluzioni, quando si tratta di allontanare zanzare e flebotomi.
  2. SOLUZIONI SPOT ON: per avere azione repellente, le soluzioni spot-on in commercio devono contenere al loro interno delle permetrine (categoria farmacologica di principi attivi repellenti) che allontanino gli insetti volanti. In questo caso, la loro durata sarà di 3-4 settimane e la loro applicazione dovrà essere ripetuta mensilmente. Attenzione però: questi prodotti vanno bene solo per i cani e non per i gatti! Questo perché le permetrine sono sostanzialmente tossiche per i felini e mettono a rischio la vita del gatto.
  3. COLLARI ANTIPARASSITARI: esistono collari che coprono l’intera gamma dei parassiti esterni, comprendendo un’azione repellente. Per ogni collare, la durata dell’effetto varia in base alle molecole e alla loro tecnologia, pertanto parlatene bene col vostro medico veterinario per capire se e ogni quanto sostituirlo o se integrarlo con altro.
  4. SPRAY NATURALI: gli spray antiparassitari naturali sono un semplice ausilio utilizzato per tutti quei soggetti che sviluppano reattività cutanea alle molecole repellenti sintetizzate in laboratorio. Sono spesso una miscela di oli essenziali (come l’olio di neem) che allontanano zanzare, flebotomi e mosche. Sono abbastanza labili nel tempo e devono essere applicati più volte nella stessa giornata. Vengono anche usati come aggiunta in situazioni in cui ci sia un più alto rischio di puntura d’insetti, in quei soggetti che già sono muniti di un prodotto repellente.

Quando applicare gli antiparassitari su cani e gatti

La profilassi contro pulci, zecche e parassiti intestinali ha il suo momento clou in primavera-estate, quando la temperatura aumenta e con essa aumentano le occasioni di rischio e di contagio. Ciononostante i veterinari esperti in parassitologia consigliano una profilassi continuativa sia contro gli endoparassiti sia contro gli ectoparassiti, in quanto le condizioni climatiche sono favorevoli alla loro vita per gran parte dell’anno (ad esempio, gli appartamenti riscaldati favoriscono la sopravvivenza di questi parassiti anche lontani dal loro ospite e nei mesi invernali).

Il nostro consiglio contro parassiti interni ed esterni

Per proteggere il proprio pet in modo completo ed efficace per tutto l’anno, è dunque consigliato o l’abbinamento di un trattamento periodico per i parassiti interni almeno 4 volte l’anno, per i parassiti interni con uno mensile per quelli esterni, oppure un prodotto ad ampio spettro d’azione e lunga durata, ad ogni cambio di stagione, salvo indicazioni diverse da parte del proprio medico veterinario.

 

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